Conferenza sui crimini dopo il 25 aprile

Il 15 aprile scorso si è svolta la conferenza “Il sangue dei vinti in terra orobica, omicidi e stragi dopo il 25 aprile“, organizzata da Fratelli d’Italia.

L’evento è stato introdotto dal consigliere comunale di Bergamo Filippo Bianchi che ha presentato l’evento come “un doveroso tributo a tutte le vittime uccise dopo il 25 aprile dai partigiani comunisti, nella speranza che dal riconoscimento di tutta la verità, ancora oggi in parte censurata a distanza di 80 anni, possa arrivare una pacificazione, e con essa possano nascere tempi nuovi e cuori nuovi.
E’ poi intervenuto Luca Alebardi, facendo riferimento a vari episodi e sottolineando come i tempi successivi al 25 aprile “fossero aperti alla speranza per la fine della guerra ma anche brutalizzati dalla crudeltà cieca delle vendette personali, truccate da azioni eroiche di combattenti per la libertà.”
Ha proseguito Marco Cimmino ricordando l’eccidio di Lovere e come ancora oggi sia presente in Italia un sistema “paramafioso” che spesso impedisce a chi voglia toccare certi temi tabù di poter insegnare nelle università o anche solo scrivere su alcune testate.
Ha concluso Luigi Cortesi ricordando l’episodio della mattina del 27 aprile 1945, quando a Seriate due ragazze additate di essere fasciste, la seriatese Albertina Sacchi e l’amica cremonese Giovanna Vecchi, furono assassinate sul sagrato della chiesa di Seriate a colpi di mitragliatrice senza che nessuno intervenisse, sottolineando come a distanza di 80 anni sia necessario dare voce anche all’altra campana e dignità a tutte le vittime innocenti uccise dai vincitori.

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